lunedì 23 agosto 2010

Le umilianti confessioni di un marito cuckold (trailer)

Quanto segue è un frammento di una storia che sono in procinto di scrivere, e che si intitolerà "Le umilianti confessioni di un marito cuckold". Consideratelo un trailer...


- Non riesco a decidere quali scarpe abbinare al vestito, vieni qui e consigliami. Marco sarà qui fra poco, e voglio che mi trovi pronta.

Marco era il nuovo fidanzato di mia moglie... aveva cominciato a uscirci da un paio di settimane. Giovane, muscoloso, moro, il suo tipo. Mentre la raggiungevo in camera, dove si stava preparando per uscire con lui, il cuore iniziò a battermi più forte al solo pensiero che fra pochi istanti avrei visto la mise che aveva scelto per quella serata.

Era mozzafiato. Rossella, mia moglie, 36 anni, capelli lunghi bruni ricci, occhi verdi, un viso da modella, una quinta di reggiseno... è bella anche quando indossa jeans e maglietta. Quella sera aveva un bell'abito nero a tubino, con spalline sottili e un'ampia scollatura, tanto che conoscendo le nostre regole distolsi subito gli occhi per non vedere troppo del suo seno senza autorizzazione. Si era truccata e profumata con cura e messa alcuni dei suoi gioielli più belli... tutti miei regali. Era splendida. Vedendomi entrare in camera mi sorrise. - Oh, eccoti. Devi proprio aiutarmi. Sono così emozionata per questo appuntamento. Vieni qui, ti confido una cosa.

Rossella era seduta sul letto. Quando fui vicino a lei, prese l'estremità del guinzaglio che mi aveva messo al collo da qualche tempo, tirando delicatamente per farmi avvicinare il volto al suo e dirmi qualcosa nell'orecchio. Istintivamente mi inginocchiai accanto a lei. Rossella mi faceva spesso queste confidenze, con un tono così candido, come se stesse parlando a una sua amica. Avvicinò le labbra al mio orecchio... potevo sentire il suo profumo così intenso. - Lo sai, credo di non avere mai avuto un uomo così dotato. Ce l'ha proprio grosso... ci credi che al solo pensiero già mi sto bagnando tutta?

- Davvero? - fu tutto quello che riuscii a replicare. Lei avvicinò di più la bocca al mio orecchio, sfiorandomi appena il lobo con le labbra. - Oh si, davvero.

Lasciò il guinzaglio e mi mostrò le due paia di scarpe fra cui era indecisa. - Dai, scegli.

Entrambe avevano tacchi vertiginosi ed erano eleganti; un paio erano sandali, l'altro scarpe chiuse. Rimasi qualche secondo in silenzio. Lei di nuovo prese il guinzaglio e tornò a tirarmi a lei per parlarmi nell'orecchio. - Scegli quelle che ti sembrano più da troia... - sussurrò. - Lasciamo che Marco capisca quello che voglio.

- I sandali, - dissi io infine. Lei sorrise. - Pensi che siano sexy? - Io annuii. - Lo pensa anche Marco, - disse. - Sono l'unica cosa che mi ha lasciato tenere addosso la prima volta che ci siamo incontrati, nel suo ufficio, prima di inginocchiarmi a fargli un pompino.

- Ora devo scegliere quali mutandine mettere... o se non metterle affatto, - disse poi. - Non voglio che tu guardi, quindi vai di là. Se arriva Marco apri tu.

Io la guardai esitante. - Ma... io sono nudo...

- Ho raccontato tutto di te a Marco, - rispose lei, picchiettando con l'unghia smaltata dell'indice sulla capsula di plastica trasparente della cintura di castità in cui il mio membro era intrappolato. - Gli aprirai la porta e gli offrirai da bere, e poi lo ringrazierai per avermi scopato e avere intenzione di scoparmi ancora. Inoltre gli chiederai come favore personale di trattarmi come una vera troia stasera.

Io annuii. - Va bene.

Pochi minuti dopo suonò il campanello, e andai ad aprire. Non sapevo molto di Marco; era un dirigente dell'azienda di mia moglie Rossella, lei lo trovava affascinante, irresistibile, maschio, e gli si era offerta. Sapevo che scopava mia moglie tutti i giorni, che la trattava come un proprio oggetto e che questo a lei piaceva. Sapevo che in una delle loro prime uscite assieme aveva pagato il pieno alla sua porsche concordando col benzinaio che Rossella sarebbe andata per una settimana a farsi riempire di sborra la fica da lui, e lei lo aveva fatto.

Quando aprii la porta mi guardò con un'aria divertita ed entrò, chiedendomi dov'era mia moglie. - Si sta preparando - risposi, - arriverà fra poco.

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